E' uscito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo il capitolo conclusivo (a quanto pare) della saga Halloween, nata nel 1978 e che, nel corso degli anni, si è più volte reinterpretata non senza qualche clamoroso scivolone stilistico, registico e narrativo: Halloween Ends.
Seguito di Halloween Kills, uscito nel 2021, e diretto ancora una volta da David Gordon Green (il terzo, dopo Halloween del 2018 e il già citato Halloween Kills), vede ancora una volta Michael Myers vivo e vegeto (si fa per dire) che dopo essere scampato al linciaggio nel precedente capitolo, continua la sua scia di morte.
L'unica persona che sembra potergli tenere testa è la sorella Laurie, interpretata dalla magnifica Jamie Lee Curtis, che a 63 anni sa ancora rendere più che credibile un personaggio che, anno dopo anno e sequel dopo sequel, è riuscito a convivere con l'idea di essere la preda preferita del fratello.
Cosa dire di questo capitolo conclusivo?
Senza cadere nello spoiler, possiamo intanto dire che la trama come al solito fa da sfondo a tutta una serie di eventi che vedranno l'inarrestabile Michael farsi strada tra una uccisione e l'altra, mentre Laurie dovrà, oltre a guardarsi le spalle da lui, difendersi da una comunità che la ritiene corresponsabile di tutte le vittime che suo fratello ha ucciso.
Le quasi due ore di film si sentono eccome: la narrazione è lenta, così come ci ha abituati Gordon Green, giustificata dal dover comunque portare avanti gli intrecci dei vari personaggi e delle storie che, alla fine, si riuniscono in un unico grande intreccio narrativo che vede Michael Myers come protagonista assoluto.
Jamie Lee Curtis buca ancora lo schermo, dietro l'immagine di una donna segnata dal tempo e dalle terribili vicissitudini da quarant'anni a questa parte, si nasconde una attrice che sa come dominare la scena anche quando i tempi sono talmente lenti che ci si chiede (e ce lo si chiede spesso), se non fosse stato meglio snellire un po' il tutto in favore di uno svolgimento più brillante e ritmato.
Il finale stavolta sembra davvero segnare la parola fine alla saga; se essere bruciato vivo e subire un linciaggio non lo hanno ucciso, dubitiamo che quello che gli ha riservato il regista possa salvarlo e regalargli una "ulteriore rinascita", ma attenzione: perchè laddove la narrazione svoltasi fino a quel momento sembrava un mero riempitivo, giusto per dare un contesto a tutto (e sotto sotto è davvero così), la parola fine può essere soltanto considerata parzialmente, e chi vedrà il film o lo ha già visto saprà bene di cosa si sta parlando.
Il film vale il biglietto, quindi? La risposta è assolutamente si, anche solo per godere di un ulteriore e forse ultimo capitolo di una saga storica dell'horror nella cornice dell'atmosfera, dei festeggiamenti e degli addobbi di Halloween, insomma, un po' come vedere Lo Squalo in piena estate.
Se il resto degli attori, quasi del tutto nuovi alla saga, risulta anonimo e dotato di poco mordente interpretativo, quelli storici invece faranno sentire lo spettatore come a casa. Non potrete, ad esempio, guardare Hawkins parlare con Laurie e non provare empatia nei confronti di un uomo che avrebbe forse voluto qualcosa in più di una semplice amicizia.
Halloween Ends è la perfetta conclusione di una storia lunga due generazioni, nel bene o nel male, non è esente da difetti, ma a noi piace così com'è, perchè a Michael gli si perdona tutto, del resto, come si può non volergli bene?
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