Al Quesnel Museum della Columbia Britannica, in Canada, tra tutti gli oggetti, le reliquie e i reperti storici esposti, spicca una bambola che, per via del suo aspetto e della storia che si cela dietro di esso, ha affascinato gli abitanti del luogo, i media canadesi e persino la direttrice del museo, Ruth Stubbs. Questa bambola si chiama Mandy e a fare così scalpore, così tanto notizia, è il fatto che si presume sia maledetta.
Mandy, diminutivo di Mereanda, è una bambola del 1900 fabbricata in Europa (probabilmente in Germania o nel Regno Unito) e fu donata al museo nel 1991 da una donna che sosteneva che la bambola avesse causato svariati incidenti e fosse stata la principale protagonista di parecchie "stranezze". La bambola di porcellana, quando fu donata, era in pessime condizioni, con crepe sul volto, il corpo spezzato, i vestiti sporchi e rovinati. La donna aveva raccontato alla direttrice che spesso si svegliava nel cuore della notte sentendo il pianto di una bambina, proveniente dal piano di sotto della sua abitazione. Ogni volta che andava a controllare non trovava alcuna traccia della presenza di una bambina, ma trovava sempre le finestre aperte e le tende spostate, nonostante prima di andare a letto avesse chiuso tutte le porte e le finestre della sua abitazione. Inoltre la donna notava che sparivano numerosi oggetti e suppellettili e non riusciva spiegarsene il motivo. Tutti questi spaventosi e inspiegabile accadimenti, la portarono a disfarsi della bambola. La direttrice sentendo questa storia aveva deciso di prenderla con sé e di tenerla esposta al museo.
Lo staff del museo sostenne che all'arrivo della bambola si verificarono strani avvenimenti, come spostamenti e sparizioni anomale di oggetti vari, un po' come succedeva a casa della precedente proprietaria. I visitatori del museo furono da subito attratti da Mandy e dal suo aspetto decisamente inquietante fissandola e discutendo di continuo, stregati dal suo sorriso sinistro e dal suo volto deturpato. Alcuni visitatori cominciarono a sostenere che osservandola bene è come se qualcosa di lei ti entrasse dentro, sentendo qualcosa di strano che ti pervade, come sensazioni ed emozioni intense e contrastanti, ma soprattutto dei brividi lungo la schiena. Altri visitatori sostengono che gli occhi di Mandy si muovano seguendo le persone all'interno del museo, altri ancora affermano addirittura di averla sentita parlare e ridere. Furono accusati anche dei malfunzionamenti alle telecamere di sicurezza e alle macchine fotografiche di coloro che avevano tentato di scattarle una foto. Numerosi parapsicologi hanno avuto a che fare con Mandy nel tentativo di comprendere quanto di quelle affermazioni, di quelle storie e di quelle testimonianze fosse vero. Tra pareri contrastanti, diversi sostennero che la bambola avesse delle energie maligne legata al suo passato, che si suppone sia oscuro, ma che resta comunque del tutto ignoto.
In seguito a quell'inaspettato successo da parte di visitatori sempre più numerosi e assidui, Mandy fu spostata e sistemata in una teca, regalandole uno spazio tutto suo.
A oggi, Mandy è ancora esposta e continua a far parlare di sé i visitatori, attirati al Quesnel Museum dalla sua storia e dalla leggenda a essa legata.
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