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12 febbraio 2020

John Wayne Gacy - il Killer Clown




John Wayne Gacy nacque a Chicago il 17 marzo del 1942, figlio di John Stanley Gacy e Marion Elaine Robinson.
L'infanzia di John fu costellata di eventi traumatici che segnarono indelebilmente il resto della sua vita: oltre a essere un bambino obeso, dovette subire per anni le molestie del padre alcolizzato, che arrivò addirittura a picchiarlo e frustarlo con una cinta di cuoio quando aveva soltanto quattro anni, reo di aver manomesso accidentalmente un macchinario sul quale stava lavorando.
Come se le molestie non bastassero, il piccolo John veniva continuamente preso in giro dal padre e dalle sorelle, che lo ritenevano grasso e stupido, oltre che effeminato, e tale era il bisogno del ragazzino di approvazione da parte del padre che anche quando fu molestato, all'età di nove anni, da un amico di famiglia, non raccontò mai nulla per non deluderlo e non farlo arrabbiare.
All'età di 11 anni un ematoma cranico dovuto a un incidente in altalena sulla quale stava giocando e diagnosticato solo cinque anni dopo, soffrì di perdite della memoria e violenti mal di testa, fino all'asportazione chirurgica dell'ematoma che avvenne quando aveva già 17 anni, età nella quale gli fu diagnosticata anche una grave insufficienza cardiaca.
Il 1964 fu per Gacy un anno molto intenso dal punto di vista sentimentale, affettivo e lavorativo; fu in quell'anno infatti che iniziò a lavorare in qualità di direttore per un negozio di calzature, sposò la sua fidanzata, Marlynn Myers ed ebbe la sua prima esperienza omosessuale con un suo collega, entrambi ubriachi. Questa sua omosessualità latente, che cercava di nascondere e che sfociava spesso in una omofobia ingiustificata, potrebbe essere stata la scintilla che lo spinse a uccidere, ma a questo ci arriveremo.
nel 1966 divenne il direttore di tre ristoranti, di proprietà del suocero, appartenenti alla catena Kentucky Fried Chicken, motivo per il quale si trasferì con la moglie a Waterloo (Iowa), dove nacquero, a distanza di un anno l'uno dall'altra, suo figlio Michael (nato nel 1967) e sua figlia Christine (nata nel 1968).
L'omosessualità di Gacy intanto emergeva a cicli sempre più brevi, con avances su colleghi che, qualora non le avessero accettate, venivano giustificate come scherzi goliardici tra uomini.


Il piccolo John Wayne Gacy

Gacy era un affamato fruitore di materiale pornografico omosessuale, e proprio con la scusa di vedere uno dei film della sua collezione attirò, nel 1967, il quindicenne Donald Voorhees, figlio di un suo amico, che fece ubriacare per convincerlo a praticargli del sesso orale. 
Quasi un anno dopo, quando il ragazzo ebbe il coraggio di raccontare al padre quanto accaduto, questi si recò dalla polizia e Gacy fu arrestato per tentato stupro.
Negando tutte le evidenze e le testimonianze del giovane, l'uomo pretese di essere sottoposto alla macchina della verità, che rivelò che egli stava mentendo spudoratamente.
Per dissuadere il giovane Donald dal testimoniare al processo, Gacy, nel frattempo liberato nell'attesa dell'udienza, aveva anche pagato un suo impiegato, Russell Schroeder, per assalirlo e spaventarlo al punto da non presentarsi al suddetto processo, ma Donald riferì anche questo alla polizia, che non poté fare altro che arrestarlo nuovamente.
In seguito a esame medico fu diagnosticata a John Wayne Gacy una personalità asociale, che però non precludeva una sua partecipazione attiva al processo.
Nel processo, tenutosi il 7 novembre del 1968, Gacy si dichiarò colpevole per quanto riguardava Donald Voorhees, all'epoca minorenne, e fu condannato a scontare 10 anni di reclusione nel penitenziario di Anamosa.
La moglie, lo stesso giorno, chiese il divorzio.
Dopo soli 18 mesi, dato che Gacy si era comportato da perfetto detenuto modello, fu rilasciato sulla parola con dodici mesi di libertà condizionata: era il 18 giugno 1970.
Tornato a vivere con la madre a Chicago, trovò lavoro come aiuto cuoco in un ristorante e venne accusato, per l'ennesima volta, di tentato stupro ai danni di un ragazzino che, in base alla testimonianza dello stesso, era stato attirato nella vettura dell'uomo, che cercò subito di violentarlo.
Stranamente, il ragazzo non si presentò in aula in fase processuale e Gacy fu definitivamente rimesso in libertà nell'ottobre del 1971, poiché la commissione sulla libertà vigilata non venne mai a conoscenza dell'accaduto.
Le cose da quel momento in poi sembravano aver preso una piega diversa: Gacy acquistò un appartamento grazie agli aiuti economici della madre e vi andò a vivere con Carole Hoff, sposata a luglio del 1972, e le sue due figlie, nate da una precedente relazione.
La sua neo moglie non sapeva però che, appena un mese prima, il suo sposo aveva tentato l'ennesimo giovane, fingendosi un poliziotto e mostrando un distintivo falso e, una volta convinto a entrare nella sua auto, obbligandolo a praticargli del sesso orale. L'accaduto fu seppellito solo perchè lo stesso Gacy pagò una cifra considerevole per il silenzio della famiglia del ragazzo.
Sempre nel 1972 Gacy lasciò il suo lavoro come aiuto cuoco e aprì una impresa edile, la PDM Contractors. 
Fu durante l'acquisizione di una proprietà in Florida che cercò di violentare un suo dipendente della stanza del motel nel quale stavano pernottando.
Nel 1975, finalmente, Gacy si liberò del suo fardello e rivelò alla moglie la propria omosessualità, oltre alla decisione di non voler più fare sesso con lei; com'era prevedibile i due si separarono l'anno successivo.
Gacy era molto ben voluto dalla comunità (che era all'oscuro del suo passato e delle sue "abitudini" sessuali) e molto attivo nella beneficenza: proprio per questo motivo si iscrisse al Jolly Joker Clown Club e si esibì in vari eventi e negli spettacoli negli ospedali organizzati per i bambini malati sotto lo pseudonimo di Pogo il Clown.
Il primo omicidio noto di John Wayne Gacy fu quello del quindicenne Timothy Jack McCoy, avvenuto il 2 gennaio del 1972: il giovane, agganciato alla fermata dell'autobus, fu convinto a fare un giro turistico di Chicago per poi passare la notte a casa sua. Al suo risveglio, Gacy, trovò il ragazzo ai piedi del suo letto con un coltello in mano; dopo una furiosa colluttazione, forte della sua stazza fisica, l'uomo riuscì ad avere la meglio su Timothy, sedendosi su di lui e accoltellandolo sul petto svariate volte.
Seppellì il corpo in cantina e soltanto dopo si accorse che in cucina il ragazzo stava preparando la colazione, sul tavolo infatti c'era una confezione di uova aperta e del bacon: ecco spiegato il perchè Timothy avesse il coltello in mano quando andò a svegliare Gacy.
Lo stesso Gacy, per la prima volta, si accorse che durante la colluttazione e il successivo omicidio ebbe un orgasmo.
Nel 1974 strangolò e uccise un ragazzino, che non fu mai identificato precisamente, ma la quale età si aggirava intorno ai quindici anni, e lo seppellì vicino al barbecue in giardino.
Nel 1975 Gacy assunse il giovane Tony Antonucci nella sua impresa, che in quel periodo si era espansa al punto da costringerlo a lavorare circa sedici ore al giorno.
Tony, in seguito a un infortunio al piede avvenuto sul lavoro, rimase a casa per qualche giorno. Fu allora che Gacy andò a trovarlo, approfittando dell'assenza dei genitori, che lo fece ubriacare e fingendo di giocare gli ammanettò le mani dietro la schiena. Quest'ultimo si riuscì a liberare, complice una manetta allentata, e ammanettò a sua volta Gacy, che tra mille imprecazioni convinse a farsi liberare e lasciarlo in pace.
Un altro giovane, sempre suo dipendente, non ebbe la stessa fortuna di Antonucci: invitato a casa di Gacy per una questione di paga arretrata, venne violentato, ucciso e seppellito in garage. 
Si chiamava John Butkovitch.
Il modus operandi di Gacy era sempre lo stesso: invitava giovani ragazzi, spesso suoi operai, a casa sua con le scuse più svariate, li stordiva con l'alcol, abusava di loro, li uccideva e li seppelliva in casa.
Solo tra l'aprile e l'agosto del 1976 aveva ucciso otto ragazzi.
Sempre nel 1976 adescò e uccise due ragazzi, dopo averli violentati e strangolati, e un altro suo dipendente, Gregory Godzik: su quest'ultimo inventò ai familiari la bugia che volesse scappare di casa.
Nel maggio del 1977 strangolò con una corda il 19enne Matthew Bowman e lo seppellì in cortile e tra settembre e dicembre dello steso anno stuprò e uccise altri sei ragazzi.
Nel dicembre del 1977 Gacy adescò l'ennesimo ragazzo alla fermata dell'autobus a Chicago, lo legò, lo seviziò e lo torturò per ore e solo dopo innumerevoli suppliche, stranamente, lo liberò.
Questi raccontò alla polizia dell'accaduto, ma avendo anch'egli 19 anni e dichiarato da Gacy che il sesso sadomaso fu consenziente, le indagini si arrestarono.
L'epilogo della sua furia omicida avvenne nell'ottobre del 1978, quando il quindicenne Robert Piest scomparve nel nulla dopo essersi recato a un colloquio di lavoro presso la PDM Contractors.  Il ragazzo aveva però avvisato amici e parenti sulla volontà del titolare dell'impresa di assumerlo, cosa che spinse la polizia a recarsi da Gacy per ricostruire le ultime ore prima della sua sparizione.
L'odore nauseabondo che proveniva dalla sua proprietà, però, insospettì oltremodo gli agenti che, nonostante Gacy imputasse la puzza a un problema del sistema fognario, vollero indagare, trovando nella sua cantina un vero e proprio cimitero di corpi in decomposizione e coperti da calce viva, nel vano tentativo di nasconderne l'odore.
L'arresto di Gacy stavolta fu definitivo.




Gacy cercò in tutti i modi di dare la colpa a una infermità mentale e alle sevizie subite da piccolo, in prigione si riferiva spesso al suo alter ego, "Jack", che lo spingeva a compiere gli omicidi, oltre a confessare di aver gettato almeno cinque altre vittime dal ponte dell'Interstate 55, oltre tutte quelle trovate sepolte in casa sua tra cantina, giardino e garage.
Condannato alla pena capitale, Gacy rimase per 14 anni nel braccio della morte, periodo nel quale dipinse svariati quadri raffiguranti Pogo il Clown, quasi tutti acquistati, dopo la morte di Gacy, dallo stesso acquirente per il solo scopo di distruggerli.
John Wayne Gacy, noto a questo punto come il Killer Clown, venne giustiziato il 10 maggio del 1994 mediante iniezione letale, le sue ultime parole furono: "baciatemi il culo!".
Il personaggio di Gacy e del suo Clown ispirò parecchi artisti nel campo musicale, letterario e cinematografico; non si può non citare It, il romanzo di Stephen King nel quale un mostro, sotto le sembianze di Pennywise il clown, attirava e uccideva i ragazzini di una tranquilla cittadina del Maine.






Per chi volesse approfondire la storia di questo serial killer, consiglio il film Gacy, diretto da Clive Saunders e uscito in Italia nel 2008, in cui uno strepitoso Mark Holton si cala nei panni dell'omonimo protagonista e ci trascina negli abissi della follia di un uomo che riusciva a farsi amare da una intera comunità sotto le spoglie di Pogo il Clown, mentre in cantina seppelliva i cadaveri di ragazzini la cui sorte ha voluto che incontrassero, sfortunatamente, la persona sbagliata al momento sbagliato.
Qui di seguito il trailer del film:





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